DISPRASSIA E DISGRAFIA: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Sabato 12 Dicembre 2020
h. 9.00 – 12.30
L’evoluzione dall’età prescolare in poi: la valutazione, l’educazione, la terapia
L’identificazione precoce dei segnali di allarme, dei segni e sintomi relativi alla disprassia gettano la base per un intervento precoce, preciso ed efficace fin dalla scuola dell’infanzia. Ma una diagnosi di disprassia in età prescolare può essere predittivo di una disgrafia durante la Scuola Elementare?
I principali sistemi di classificazione e diagnosi dei disturbi del neurosviluppo, tra cui il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Edizione IV TR (DSM IV-TR), per molto tempo hanno inquadrato all’interno della classe dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento scolastico la Disgrafia. Essa è, per definizione, un disturbo dell’apprendimento e dell’automatizzazione della grafia, che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura.
All’interno dell’ultima edizione del DSM-5, tuttavia, la diagnosi e il termine di disgrafia hanno subito un’importante trasformazione. Non vi è loro traccia, infatti, all’interno dei Disturbi dell’Apprendimento scolastico, se non in un breve cenno alla possibilità che i bambini con DSA possano presentare una “perdita di espressione scritta”, intesa anche in termini di qualità motoria della grafia.
Troviamo invece il termine di disgrafia tra i segni e le caratteristiche del Disturbo di Sviluppo della Coordinazione Motoria, le cui implicazioni sensoriali, di coordinazione oculo-manuale e oculo-motoria globale, di motricità fine, di postura, delle funzioni esecutive, trovano nell’approccio terapeutico integrato del TNPEE e nell’intervento neuropsicomotorio centrato su interazione tra funzioni e strutture corporee, specifico per fasce di età e per singoli
stadi di sviluppo, una risposta coerente con la complessità del disturbo.
Spesso, ci troviamo di fronte a bambini con DISGRAFIA e/o DISPRASSIA che manifestano diverse comorbidità tra cui Disturbi d’ansia, Disturbi del comportamento, Disturbi dell’umore, ADHD (Deficit dell’attenzione e iperattività), Disturbi di carattere somatico. Il bambino può anche dimostrare ridotto interesse e motivazione nello studio o nella vita quotidiana, scarsa autostima, difficoltà nel ragionamento logico…generando un circolo vizioso di potenziamento reciproco.
Il corso si prefigge lo scopo di formare gli operatori rispetto alle varie aree di interesse relative all’individuazione dei segni e sintomi precoci della disprassia, analizzandola in ottica evolutiva come un continuum verso la disgrafia. Si getteranno le basi teoriche per individuare e valutare i due disturbi e attraverso attività pratiche a anche esperienziali si forniranno spunti educativo/terapeutici per supportare lo sviluppo del bambino, la sfera emotiva e le abilità prassiche e grafomotorie.
Al termine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale didattico.
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