L’identificazione precoce dei segnali di allarme, dei segni e sintomi relativi alla disprassia gettano la base per un intervento precoce, preciso ed efficace fin dalla scuola dell’infanzia. Ma una diagnosi di disprassia in età prescolare può essere predittivo di una disgrafia durante la Scuola Elementare?
I principali sistemi di classificazione e diagnosi dei disturbi del neurosviluppo, tra cui il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Edizione IV TR (DSM IV-TR), per molto tempo hanno inquadrato all’interno della classe dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento scolastico la Disgrafia. Essa è, per definizione, un disturbo dell’apprendimento e dell’automatizzazione della grafia, che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura.
All’interno dell’ultima edizione del DSM-5, tuttavia, la diagnosi e il termine di disgrafia hanno subito un’importante trasformazione. Non vi è loro traccia, infatti, all’interno dei Disturbi dell’Apprendimento scolastico, se non in un breve cenno alla possibilità che i bambini con DSA possano presentare una “perdita di espressione scritta”, intesa anche in termini di qualità motoria della grafia.
Troviamo invece il termine di disgrafia tra i segni e le caratteristiche del Disturbo di Sviluppo della Coordinazione Motoria, le cui implicazioni sensoriali, di coordinazione oculo-manuale e oculo-motoria globale, di motricità fine, di postura, delle funzioni esecutive, trovano nell’approccio terapeutico integrato del TNPEE e nell’intervento neuropsicomotorio centrato su interazione tra funzioni e strutture corporee, specifico per fasce di età e per singoli
stadi di sviluppo, una risposta coerente con la complessità del disturbo.
Spesso, ci troviamo di fronte a bambini con DISGRAFIA e/o DISPRASSIA che manifestano diverse comorbidità tra cui Disturbi d’ansia, Disturbi del comportamento, Disturbi dell’umore, ADHD (Deficit dell’attenzione e iperattività), Disturbi di carattere somatico. Il bambino può anche dimostrare ridotto interesse e motivazione nello studio o nella vita quotidiana, scarsa autostima, difficoltà nel ragionamento logico…generando un circolo vizioso di potenziamento reciproco.
Il corso si prefigge lo scopo di formare gli operatori rispetto alle varie aree di interesse relative all’individuazione dei segni e sintomi precoci della disprassia, analizzandola in ottica evolutiva come un continuum verso la disgrafia. Si getteranno le basi teoriche per individuare e valutare i due disturbi e attraverso attività pratiche a anche esperienziali si forniranno spunti educativo/terapeutici per supportare lo sviluppo del bambino, la sfera emotiva e le abilità prassiche e grafomotorie.
Al termine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale didattico.
Apri IscrivitiManifestazione della qualità elastica del tessuto vivente nella relazione tra muscoli agonisti e antagonisti, il flusso di tensione muscolare esprime impulsi, bisogni ed emozioni del bambino. Già nel feto e nel neonato sono presenti variazioni ritmiche delle sue qualità che risultano in relazione con le funzioni fisiologiche e che costituiscono modalità di ricerca della gratificazione a un bisogno primario fisico o emotivo legato alle tappe di sviluppo.
Ritmi e attributi del flusso di tensione muscolare raccontano del modo in cui il bambino nel corso dello sviluppo impara a gestire e a rapportarsi con la realtà interna ed esterna. Osservabili in qualsiasi fase evolutiva anche nel più piccolo movimento di una parte del corpo, essi parlano delle attitudini e del temperamento della persona, descrivono il suo modo di esprimere gli affetti, manifestano l’equilibrio fra la spontaneità e il controllo nel comportamento.
In questo corso affronteremo l’argomento introducendo il Profilo di Movimento Kestenberg. Alternando momenti teorici ed esperienze pratiche, esploreremo la rassegna di pattern motori che questo sistema di osservazione e analisi del movimento offre, soffermandoci sulla connessione da esso evidenziata con processi psicologici specifici in relazione alle diverse tappe di sviluppo del bambino.
Verrà inoltre evidenziata l’utilità di questo modello nella pratica professionale di terapisti e non terapisti con approcci teorici differenti, quale supporto all’osservazione e alla comprensione del movimento in termini evolutivi.
Al termine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale didattico.
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Il corso si rivolge a tutti gli operatori che lavorano nel mondo della Psicomotricità e che possono trovare nell’approccio della Mindfulness strumenti utili da poter utilizzare su di loro per svolgere al meglio il proprio lavoro.
Mindfulness significa essere consapevoli del momento presente. Attraverso piccoli esercizi di facile apprendimento, può aiutare a modificare abitudini e affaticamenti emotivi che a volte appesantiscono ancora di più il nostro lavoro.
Negli ultimi anni le Neuroscienze hanno evidenziato come allenare la mente sia, non solo possibile, ma oltremodo utile a migliorare le nostre risposte così come i nostri vissuti. Corpo e mente sono, in questo ambito, alleati da non sottovalutare.
La formazione proposta sarà strutturata sotto forma di workshop con una parte teorica, una parte esperienziale e una parte pratica. L’incontro verterà attorno ad esperienze pratiche che i partecipanti potranno sperimentare, imparare e successivamente inserire nella propria routine lavorativa (o personale), inserendo ciò che hanno imparato all’inizio e al termine della giornata oppure a sopraggiunta necessità.
Al termine del workshop verranno rilasciate tramite audio o pdf le pratiche proposte in modo che ciascun partecipante sia autonomo nel poterle ripetere.
Il lavoro tratterà i seguenti punti:
– osservazione consapevole di noi stessi e della modalità del nostro essere presente
– percepire le emozioni nel corpo
– pratiche di Body scan
– pratiche di sintonizzazione del respiro
– pratiche di presenza consapevole
– pratiche per lasciare andare.
Al termine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale didattico.
Apri IscrivitiDurante questo incontro ci faremo prendere per mano dal gioco ripercorrendo l’infanzia a ritroso.
Incontreremo giochi di movimento della cultura ludica, cioè quelli che i bambini si sono tramandati di generazione in generazione. A tal proposito, ci soffermeremo sulla dimensione “socio-motoria”.
Una particolare attenzione sarà dedicata al gioco libero come occasione privilegiata per accogliere i punti di vista dei bambini e per garantire il diritto all’infanzia. A riguardo, vedremo come i materiali “impertinenti” (non strutturati) possono risultare validi alleati nel sostenere e rilanciare le competenze dei bambini,
Fra esempi pratici, dialoghi e interazioni, il filo rosso di questo viaggio nel gioco e nell’infanzia è il ruolo di un adulto: disponibile a garantire l’essenza del “gioco libero” anche quando è condotto, interessato a predisporre uno spazio per valorizzare la presa d’iniziativa dei bambini durante il gioco spontaneo, aperto a gestire gli inevitabili (e necessari) momenti di “fuori gioco” (ovvero le dinamiche ai confini delle regole).
Dunque, l’idea di questo itinerario da percorrere facendo passi all’indietro è quella di offrire l’occasione ai partecipanti di arricchire il proprio repertorio di giochi di movimento, di approfondire i significati del gioco spontaneo, di alimentare il proprio “sé ludico”.
Al termine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale didattico.
Apri IscrivitiLa presenza mentale o Mindfulness è considerata sempre più uno strumento educativo essenziale per lo sviluppo dell’attenzione, dell’intelligenza emotiva e relazionale e risorsa sperimentale all’interno delle sedute di psicomotricità.
Ancor più utile per la riduzione dello stress, dell’ansia e dell’ostilità e per lo sviluppo della fiducia, del senso di sicurezza e della gioia. Ecco perché il Parlamento del Regno Unito nel 2015 è stato il primo ad aver promosso in modo ufficiale la pratica di consapevolezza nei programmi scolastici.
Il Corso ha come obiettivi introdurre il concetto di Mindfulness e di fornire ai partecipanti le conoscenze teorico-esperienziali in età evolutiva per promuovere la consapevolezza nei più piccoli.
Partendo da un breve inquadramento teorico, sarà dato successivamente spazio alle esercitazioni pratiche, vero focus della Mindfulness, con le indicazioni per i materiali e le metodologie psicoeducative e ludiche da conoscere. Tutto comincia dall’attenzione e dalla presenza mentale e sarà ben messo in evidenza come svilupparle in quanto operatori della cura per far fronte alle piccole grandi sfide che i piccoli utenti e i loro genitori ci pongono. Spesso, non sarà così infrequente ritrovarci sì presenti col corpo, ma poco in contatto con l’esperienza del momento presente, immersi continuamente nel flusso dei pensieri rivolti verso il passato o verso il futuro.
La Mindfulness sostiene e potenzia l’apprendimento, l’intelligenza emotiva e il benessere generale dei bimbi: una risorsa che vale tutta la vita.
Francesco Scavelli si presenta.
Al termine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale didattico.
Apri IscrivitiContattaci per informazioni: formazione@picomotricita.it
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